Una colazione leggera, sana e nutriente: senza burro, senza glutine, senza zucchero aggiunto.
La carota all’interno dell’impasto non si sente affatto, rende soltanto le crepes morbide e soffici.
Ingredienti per le crepes light: • 50 g di carota cruda (grattugiata finemente) • 40 g di farina (ho usato di avena) • 140 g albume • 60 ml latte di soia
Ingredienti per la crema: • 100 g di quark/yogurt greco/skyr • 20 g latte di soia • dolcificante
Ingredienti per decorare: • Fragole • Mirtilli • Crema proteica
Procedimento:
• Frullare in un mixer tutti gli ingredienti fino ad ottenere una pastella liscia ed omogenea. • Lasciar a riposare l’impasto per almeno 30 minuti. • Prelevare un piccolo mestolo di pastella e cuocere le crepes alla carota light in una piccola padella antiaderente ben calda fino a quando saranno cotte (io uso un padellino da 14 cm) con queste dosi vengono 7 piccole crepes light • Lasciar raffreddare le crepes • Sovrapporre le crepes spalmando la crema di yogurt • Decorare con frutta fresca e crema proteica
Ricotta, in ucraino si dice – syr. Ecco perché queste buonissime frittelle ucraine si chiamano syrniki cioè “fatte di ricotta”. L’ingrediente principale è ricotta di alta qualità, poca farina e uova, ma puoi aggiungere frutta secca, semi di papavero, uvetta. Si possono friggere in padella o cuocere in forno. Soffici, teneri e facili da preparare. Vanno farciti con marmellata, miele oppure con smetana – panna acida sbattuta con lo zucchero.
Ingredienti per 1-2 porzioni di syrniki • 200 g di ricotta (fredda) • 40 g di farina • 1 tuorlo • zucchero o miele • 1 pizzico di sale • Altra farina (15-20 gr circa per infarinatura)
Procedimento 1. Schiacciare la ricotta con una forchetta e aggiungere un tuorlo, lo zucchero o miele ed il sale fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Quindi aggiungere la farina. 2. Formare delle palline di uguali dimensione. 3. Rotolare le palline nella farina e modellarle appiattendo leggermente 4. Prima di friggere lasciar riposare nel frigo per almeno 30 minuti (opzionale) 5. Friggere su una padella calda a fiamma bassa in poco olio vegetale oppure nel burro 6. Servire i syrniki con panna acida, miele o marmellata
Note • Puoi arrostire i syrniki – le frittelle di ricotta in una padella fino a doratura. Successivamente trasferire su una teglia rivestita di carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per altri 10 minuti • Oppure mettere i syrniky – le frittelle di ricotta in una padella versando sopra la panna acida sbattuta con lo zucchero (200 gr di panna acida-smetana e due cucchiai di zucchero). Cuocere a fuoco basso per cinque minuti.
EMOM Full-body WORKOUT
EMOM (every minute on the minute) è una tipologia di allenamento ad alta intensità. Consiste nel completare un numero di ripetizioni prestabilite in meno di 60” e recuperare nel tempo che avanza. Allo scoccare del minuto si ricomincia immediatamente il round successivo. In nostro caso nel primo blocco EMOM dobbiamo eseguire 6 alternating dumbbell clean to reverse lunge + 6 plank up&down. Il tempo residuo del minuto ci serve per recuperare. Ripetere lo stesso blocco per 3-4 round prima di passare al successivo.
EMOM 4: 3- 4 ROUND 10 KETTLEBELL SHOULDER PRESS 3+3 ONE LEG SIDE KICK
EMOM 5: 3- 4 ROUND 4+4 DUMBBELL SNATCH 4 BURPEE
FIERA DI ESSERE UCRAINA
Dnipropetrovsk, la mia città natale, è una delle città più grandi dell’Ucraina, è situata sulle rive del fiume Dnepr nella parte orientale del paese.
Si, da queste parti si parla russo, ovvero, si parlava russo.
All’epoca eravamo un unico Stato dove le persone si spostavano liberamente tra un paese e l’altro, senza frontiere…
Quanto era bello mio nonno, lo chiamavano “affumicato” per il colore scuro della sua pelle. Lui, ucraino, verso la fine della guerra conobbe una ragazza russa Maria (una giovane professoressa).
La sposò e la portò da lui, in Ucraina. Il sangue e le culture si mischiavano formando numerose famiglie dove nessuno si faceva problemi o domande in che lingua si sarebbe parlato.
Ma il senso di appartenenza alla propria terra, alle proprie origini non può essere negato o imposto. Questo legame affettivo e viscerale verso la propria patria è spontaneo, è una vera e propria identità culturale.
Io sono una vera ucraina e ne sono fiera.
Ogni volta che torno nel mio paese dai miei genitori mi fermo per qualche ora a Kiev.
Lascio il mio bagaglio nel deposito della stazione dei treni e passeggio senza sosta facendo il giro completo di tutte le piazze, cattedrali e chiesette che amo di più.
Nonostante io parli quasi sempre in russo, non mi fermo né a Mosca, né a San Pietroburgo, scelgo sempre e comunque LA MIA capitale – Kiev.
Una mia cara amica Svetlana, persona sensibile e gentile, comprende la mia profonda nostalgia “di casa”.
E mi accompagna sempre volentieri in queste mie lunghe passeggiate.
Una cosa strana: entrambe poco religiose (non facciamo nemmeno segno della croce) vagabondiamo per l’intera città e senza un itinerario specifico, visitiamo le chiese e le cattedrali più importanti della capitale: Cattedrale di San Vladimir, Cattedrale di Santa Sofia, Cattedrale di San Michele, Chiesa di San’t Andrea, Chiesa di Mykola Prytysko.
Entrandoci, ognuna di noi porta nel cuore i propri silenzi, le proprie domande, le proprie perplessità..
Siamo cresciute in un periodo in cui nessuno più proibisce né impone nulla. Questa libertà da obblighi ed imposizioni è uno dei fattori più importanti nella formazione della propria personalità.
Senza fede però non si può vivere e quindi essa nasce in modo spontaneo quando l’anima è matura e pronta ad accoglierla.. si sviluppa e fa la sua metamorfosi in unisono con i cambiamenti e la maturità interiore.
Preghiamo in silenzio, ognuna tace e prega nel proprio cuore i propri valori.
Saluto con le lacrime agli occhi la mia amica (è da un bel po’ che non nascondo più le mie emozioni, non mi trattengo né faccio finta) cerco semplicemente di essere me stessa e torno in Italia con la pace nel cuore…
Nessuno al mondo può dirmi chi sono, non può decidere per me a che religione, terra o nazione debba appartenere. E’ una decisione del mio cuore!! Lo decido io e soltanto io. Sono ucraina…
La preparazione dei ravioli ucraini in genere non è complicata.
Tuttavia ogni donna ucraina ha un suo piccolo segreto, un tocco personale che rende i suoi varenyki speciali e gustosi.
La ricetta della mia famiglia prevede un impasto a base di kefir. Prestiamo inoltre molta attenzione alla loro forma facendo un particolare risvoltino ai bordi.
Si possono realizzare con svariati ripieni, utilizzando gli ingredienti che offre la nostra terra: patate, carne, funghi, cavolo, ricotta, amarene e molti altri.
Vanno conditi con burro fuso o smetana (panna acida)
Ingredienti per l’impasto
• 1 bicchiere di kefir (200 gr)
• 1 uovo
• Sale
• 1 cucchiaio di olio
• Farina 00 (400 gr)
• Altra farina per la stesura q.b.
Ripieno: carne macinata
• Carne macinata 400 gr
• 1 cipolla tritata
• 2 cucchiai di olio vegetale
• Sale, pepe e spezie a piacere
Soffriggere le cipolle nell’olio quindi aggiungere la carne macinata. Cucinare per 20 min circa
Ripieno classico: Patate e cipolle
• patate bollite
• 1/2 cipolla tritata
• Sale e pepe
• Olio
Lessare le patate sbucciate in acqua salata, scolare e ridurle in purè asciutto e non troppo molliccio. Aggiungere sale, pepe ed il soffritto di cipolla
Variante dolce: ricotta
ricotta
1 uovo
Zucchero
vaniglia
uvetta (opzionale)
Amalgamare la ricotta con lo zucchero, vaniglia, uovo e uvetta
Procedimento
• Versare in una ciotola di vetro la farina setacciata
• Inserire al centro l’uovo sbattuto con il sale e mescolare bene
• Aggiungere il kefir ed un cucchiaio di olio.
• Continuare ad impastare. Quando l’impasto diventa omogeneo ed elastico formare una palla, coprirla con della pellicola e lasciare riposare per 15-30 minuti.
• Formare dei “salsicciotti” tagliandoli in pezzi uguali. Tirare con il mattarello ogni singolo pezzo formando dei piccoli dischi
• Oppure stendere l’impasto e ricavare dei dischi con aiuto di un piccolo bicchiere
• Il ripieno va messo al centro di ogni cerchio non più di un cucchiaino per non rompere la pasta
• Ripiegare la pasta sopra il ripieno prestando attenzione al bordo della chiusura che non deve essere troppo spesso
• Cuocere i varenyki in acqua bollente per 2 minuti circa fin quando vengono a galla.
• Servire caldi con il burro fuso e smetana (panna acida)
Maryna, sei alle Seychelles, potresti dire, vai al ristorante, mangiati un’aragosta, beviti un cocktail, fatti massaggiare i piedi.
Ma che piedi, che cocktail. Io voglio assaporare la vita locale, voglio andare al mercato, voglio conoscere i pescatori, voglio raccogliere la frutta caduta a terra, spaccare noci di cocco. E infine, voglio il “local price”.
“Local price”? in gergo “viaggiatoresco”, significa acquistare la merce allo stesso prezzo venduto alla gente del posto.
Come quando sull’Isola di La Digue il 31 dicembre mi sono svegliata prestissimo con l’idea chiara e precisa di trovare del pesce fresco per il cenone di capodanno. La Digue si vive in bicicletta. La strada principale mi conduce verso il punto di ritrovo tra locali e pescatori.
Mi avvicino lentamente, saluto con la gentilezza e rispetto, faccio qualche domanda banale sul nome del pesce e come lo prepareranno per la cena di stasera. Chiedo a quanto l’hanno acquistato, preparo lo stesso importo e senza trattare pago ai pescatori un local price per un mucchio di pesce fresco.
Ricordate l’improvvisa gioia ed emozione di quando cominciano a scoppiare i fuochi d’artificio a mezzanotte? Ecco, la stessa sensazione, ma alle 8 del mattino. Ho appena comperato del pesce dai pescatori di una della isola più belle del mondo, lo appendo sul manubrio, pedalo a casa e fermo una gentile signorina in divisa da infermiera: Could you take me a photo, please? Sarà un capodanno magnifico!
Sull’Isola di Mahè i pescatori tornavano dal mare nel pomeriggio. Vendevano enormi tonni al pezzo e non al kilo. A prescindere dalla grandezza il prezzo per un tonno era 100 rupie (6 euro), e per due pezzi 150 rupie….
Come se fossero certi che la gente del posto non è capace a fare sprechi inutili, prenderanno lo stretto necessario per sfamare la loro famiglia.
Noi, pescatori, invece, abbiamo messo l’impegno, abbiamo pescato per voi, prendi qualsiasi pesce che trovi sul bancone, il prezzo è lo stesso.
A Praslin mi guardavano con tenerezza. Ma guarda questa che sorride sempre, è soltanto un pesce signorina!
Nessuno potrà dire con assoluta certezza che cos’ è una vacanza perfetta, una vacanza felice.. Ma in una cosa sono convinta che nessun ristorante di lusso ed albergo a 5 stelle mi possono far sorridere il cuore come i momenti in cui sono vicina al mondo che pulsa e vive intorno a me.
Porridge cacao e pere
Cremoso, delicato e semplicemente sfizioso
È una colazione perfetta: ricca di fibre, proteine, vitamine e minerali.
• 35 gr fiocchi di avena
• 10 g di cacao
• Cannella q.b
• Una pera
• Acqua o latte 250 ml
Ingredienti per la crema:
• 100 g di yogurt greco/skyr/quark
• dolcificante a piacere
• latte q.b. per diluire
decorazione
• noci, pera, cannella, qualche mirtillo
Procedimento:
• tagliare ¾ di pera a piccoli dadini
• In una pentola antiaderente unire fiocchi d’avena, cacao, cannella ed i dadini di pera
• Aggiungere 200-250 ml di acqua o latte e cuocere a fiamma medio-bassa mescolando spesso con una spatola fino a quando non avrà raggiunto una consistenza cremosa e densa.
• Trasferire il porridge in una ciotola oppure in un barattolo e lasciarlo raffreddare.
• Nel frattempo mescolare 100 gr di yogurt greco, dolcificante ed un po’ di latte.
• Versare la crema di yogurt sopra il porridge.
• Decorare con noci, cannella, resto della pera e qualche mirtillo
• Lasciare in frigo per tutta la notte.
Note:
• Puoi sostituire le noci con la tua frutta secca preferita
• Puoi sostituire lo yogurt greco con quello di soia
Complex è una tipologia di allenamento in cui si usa un solo attrezzo e un solo carico. Vanno eseguite tutte le ripetizioni di un esercizio prima di passare al prossimo. Il Complex va eseguito in modo fluido e senza pause in questo caso prima da un lato e poi dall’altro.
“Una donna a 19 anni può essere attraente, a 29 seducente ma solo a 39 può essere irresistibile. E più di 39 anni non dimostrerà mai nessuna donna che una volta nella vita sia stata irresistibile”
Lo diceva la leggendaria Coco Chanel. Sosteneva che ogni donna deve scoprire la propria identità, il proprio valore e saper riconoscere la propria bellezza. Era convinta che ciascuna di noi fosse unica ed autentica.
Adoro sentirmi liberà e a mio agio con quello che faccio e indosso. Mi piace improvvisare, giocare con stili diversi, mescolare i colori, inventare nuovi abbinamenti. Ma non mi sono mai definita “irresistibile”.
Tuttavia, i consigli dei grandi maestri vanno presi sul serio.. non mi resta altro che riuscire a confermare questa sua teoria ed abbandonarmi completamente alla sensazione di essere irresistibile. Anche perché il 6 gennaio la suddetta Befana ha appena compiuto i suoi 39 anni.
aveva ragione Coco Chanel: mi sono sentita proprio irresistibile nel mio tubino corto
sempre irresistibile anche con i capelli sparati in aria
irresistibile quanto mai nella versione crocerossina
Si tratta di qualcosa di completamente diverso: è un avventura estrema, divertente e sensazionale. Qualcosa che non si dimentica e che rimane per sempre.
Ogni anno, durante le festività natalizie, fuggiamo per scoprire un nuovo pezzettino di mondo. A Capodanno 2017 ballavamo in piazza a Granada, in Nicaragua, per poi spostarci a Leon dove ad un’ora di distanza si trova un giovane ed attivo vulcano, il Cerro Negro.
Abbiamo sempre cercato di evitare le gite di gruppo ed il turismo di massa, ma questa l’avrei fatta e rifatta e ci tornerei anche con dei gruppi di cinesi, russi, italiani pur di poter rivivere questa indimenticabile, unica pazzesca ed adrenalinica esperienza.
Fin dalla partenza tutto il gruppo era parecchio elettrizzato, figuriamoci dopo aver ricevuto la tavola. Ora non si scherza più, si fa sul serio, ragazzi. Tavola sulla schiena e via in fila indiana su per la montagna!
Tra una foto e l’altra, scaliamo la vetta del vulcano e, appena arrivati in cima, ci vengono date istruzioni e consigli dal capo gita. E’ arrivata l’ora di infilarci le buffissime tute verdi e gialle. L’ultimo tocco è la maschera da snorkeling per proteggere gli occhi.
Anche il nostro piccolo avventuriero è pronto per la discesa, pieno di coraggio ed entusiasmo. Dicono che sia uno dei più giovani surfisti del vulcano sceso in solitaria.
Per primo è sceso Rossano, dopo Daniel e concludo io. Ricoperti di sabbia vulcanica e sassolini ci abbracciamo sotto felici.
Mi tengo stretta la maglietta con la scritta “Today is gonna be a volcano day”
Un giorno sarebbe bello a tornare a indossarla