Molti amici dicono che temono viaggiare senza conoscere le lingue. L’ennesima scusa oppure è davvero cosi indispensabile?
Vediamo se riesco a convincervi, che, anche senza conoscenza delle lingue straniere, si può tranquillamente viaggiare all’estero, arrangiarsi e cavarsela anche nelle situazioni più difficili.
Comincio subito da un imprevisto, da un piccolo incedente alquanto sgradevole.
La nostra allegra famigliola si trova in Sri Lanka. Tutti sanno che la vacca qui, al pari dell’India, è considerata un animale sacro. Le vedi girovagare libere in mezzo alle strade, le strade che di sera diventano dei “campi minati” per le persone che non guardano mai dove mettono i loro piedi. Nemmeno quando escono a cena in ciabatte.
Silenzio… senti invocare tutte le divinità… poi affronti la situazione. Bussi alla prima porta lungo la strada, alzi la gamba smerdolosa, ridi e fai capire a gesti che hai bisogno di acqua.
L’ unico locale di questo villaggio sperduto non aveva nè un menu nè una cameriere multilingue. Offriva pochi semplici piatti caldi per la gente del posto. Alcuni di questi mi lasciavano perplessa, ma un piatto di riso e una bella porzione di lenticchie mi hanno soddisfatta alla grande. Pure i ragazzi hanno gustato dell’ottimo pollo fritto con la paratha – il più famoso pane indiano.
Lento, vecchio e affollatissimo treno. I meno fortunati affrontano le 4 ore di viaggio da Kandy ad Ella in piedi ma non rinunciano a questa indimenticabile ed unica esperienza. Panorami straordinari, piantagioni di tè, timidi sguardi e sorrisi dei locali. Non avremo mai rinunciato ad una delle esperienze più belle del nostro viaggio in Sri Lanka. Percorrere in treno il tratto da Kandy a Ella, lottando per il posto da sedere, per la finestra da cui sporgere le nostre facce sorridenti non necessita di conoscenza delle lingue straniere. Basta essere un po’ avventurosi, un po’ folli, saper darsi alla pazza gioia e abbandonarsi senza freno al divertimento.
Capitare per caso a Kandy durante una delle feste religiose più importanti del paese – Festival del dente di Budha. L’intera città è bloccata dalla spettacolare processione di ballerini, cantanti, acrobati, mangiatori di fuoco ed elefanti addobbati. Tutti vogliono vedere questa meravigliosa parata notturna. Le apposite tribune per i monaci, le vetrine dei negozi ed i balconi per i benestanti. Le persone del posto invece occupano, con largo anticipo, ogni panchina ed ogni pezzo di marciapiede.
È una celebrazione unica al mondo, la volevamo vivere al fianco delle persone del posto che affollavano i lati delle strade. L’entusiasmo e la felicita di partecipare a questa esperienza dominava sulla stanchezza. Soltanto il piccolo biondo era parecchio stanco. È bastato incrociare lo sguardo con la prima mamma del luogo e, senza alcuna spiegazione si è liberato immediatamente un posticino a fianco dei suoi piccoli.
Nessuna di queste persone parla inglese eppure ci siamo capiti alla perfezione, è semplicemente bastato usare il classico linguaggio internazionale: gentilezza, cortesia e sorriso.